Attualmente, mancano dati relativi ai parametri glicemici e alla loro relazione con il C-peptide (CP) e la proinsulina (PI) durante il periodo di remissione parziale (PRP) nel diabete mellito di tipo 1 (T1D).

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare i parametri glicemici nei bambini con T1D che si trovano nel PRP utilizzando sistemi di monitoraggio continuo del glucosio a scansione intermittente (isCGMS) e di indagare eventuali relazioni tra i livelli di CP e PI.

Metodi

Lo studio ha incluso 21 bambini che erano nel PRP e 31 bambini che non lo erano. È stato eseguito uno studio trasversale, non randomizzato. Sono stati raccolti dati demografici e clinici e sono stati recuperati i dati delle 2 settimane di isCGMS.

Risultati

Il CP sierico ha mostrato una correlazione positiva con il tempo in intervallo nel PRP (p:0.03), tuttavia PI non ha mostrato correlazioni con i parametri glicemici in entrambi i periodi. I livelli di CP e PI nel siero e il rapporto PI:CP erano significativamente più alti nel gruppo PRP che nel gruppo non-PRP. Nel gruppo non-PRP, il livello di PI era inferiore a 0,1 pmol/L (che è il limite rilevabile) solo in 2 dei 17 casi rispetto a nessuno nel gruppo PRP. Allo stesso modo, solo 2 dei 17 bambini nel gruppo non-PRP avevano livelli di CP inferiori a 0,2 nmol/L, anche se entrambi avevano livelli di PI rilevabili. Il tempo complessivo nel range (3. 9-1.0 mmol/L) era significativamente alto nel gruppo PRP. Al contrario, i livelli medi di glucosio del sensore, il tempo trascorso in iperglicemia e il coefficiente di variazione (32,2vs 40,5%) erano significativamente inferiori nel gruppo PRP.

Conclusioni

Anche se il glucosio medio e il tempo in range durante il PRP erano migliori di quelli del gruppo non-PRP, la variabilità glicemica durante questo periodo non era così bassa come previsto. Mentre i livelli di CP hanno mostrato un'associazione con il TIR durante il PRP, non c'era alcuna correlazione tra i livelli di PI e i parametri glicemici. Sono necessari ulteriori studi per determinare se PI potrebbe rivelarsi un parametro utile nel follow-up clinico.

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